L’art. 64 del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII), introdotto dal D.Lgs. 14/2019, disciplina il piano di ristrutturazione soggetto a omologazione (PRO), uno strumento innovativo volto a consentire alle imprese in difficoltà economica o finanziaria di evitare il fallimento e perseguire il risanamento attraverso un accordo con i creditori, omologato dal tribunale. Questo strumento consente di superare la crisi senza necessariamente ricorrere a una liquidazione giudiziale, promuovendo il mantenimento della continuità aziendale.
Requisiti per accedere al piano di ristrutturazione
Per accedere al piano di ristrutturazione soggetto a omologazione, devono essere soddisfatti i seguenti requisiti:
- Stato di crisi o insolvenza reversibile:
- L’impresa deve trovarsi in uno stato di crisi (difficoltà economico-finanziaria che potrebbe evolvere in insolvenza) o in una condizione di insolvenza non irreversibile.
- Proposta di soddisfacimento creditori non inferiore alla liquidazione:
- I creditori devono ricevere un trattamento almeno pari a quanto otterrebbero nel caso di liquidazione giudiziale. Tale comparazione viene attestata da un professionista indipendente.
- Coinvolgimento dei creditori:
- Il piano deve prevedere un soddisfacimento adeguato dei creditori interessati, con possibilità di una ristrutturazione del debito. Non è richiesto il consenso unanime di tutti i creditori coinvolti, ma il piano deve ottenere il consenso di determinate maggioranze (v. procedura).
- Continuità aziendale (opzionale ma incentivata):
- L’impresa può optare per la continuità aziendale diretta o indiretta, purché sia funzionale al superamento della crisi.
- Attestazione del piano:
- Il piano deve essere accompagnato da una relazione di un esperto indipendente che ne confermi la fattibilità economica e la coerenza dei flussi finanziari previsti.
Procedura del piano di ristrutturazione soggetto a omologazione
La procedura per l’adozione del piano di ristrutturazione si articola in diverse fasi:
1. Presentazione della domanda
L’imprenditore, assistito da un professionista qualificato, presenta al tribunale la domanda di omologazione del piano. La documentazione deve includere:
- Una descrizione dettagliata del piano di ristrutturazione.
- L’attestazione di un esperto indipendente sulla fattibilità economico-finanziaria e sulla convenienza del piano rispetto alla liquidazione.
- La proposta di soddisfacimento dei creditori.
2. Notifica e consenso dei creditori
- I creditori vengono suddivisi in classi omogenee, in base alla natura e alla posizione giuridica dei loro crediti.
- La proposta di piano deve ottenere l’approvazione dei creditori che rappresentano almeno il 60% dei crediti di ciascuna classe. Se una classe dissente, il tribunale può comunque approvare il piano se dimostra che i creditori dissenzienti non riceverebbero un trattamento peggiore rispetto alla liquidazione.
3. Verifica del tribunale
Il tribunale verifica:
- La regolarità formale della documentazione.
- La corretta formazione delle classi di creditori.
- La fattibilità del piano, anche avvalendosi della relazione dell’esperto indipendente.
- La sussistenza delle condizioni per l’omologazione, inclusa la conformità del piano ai principi di tutela dei creditori.
4. Omologazione del piano
Se il tribunale ritiene soddisfatti tutti i requisiti, emette un decreto di omologazione che rende il piano vincolante per tutti i creditori coinvolti, compresi quelli dissenzienti.
5. Esecuzione del piano
Una volta omologato, l’impresa è tenuta a rispettare rigorosamente i termini del piano. L’omologazione attribuisce al piano efficacia esecutiva.
Vantaggi del piano di ristrutturazione soggetto a omologazione
- Flessibilità: Permette di adattare il piano alle esigenze specifiche dell’impresa.
- Riduzione dei conflitti: L’omologazione rende il piano vincolante per tutti i creditori, evitando la necessità di unanimità.
- Continuità aziendale: Favorisce il salvataggio dell’impresa, preservandone la capacità produttiva e i livelli occupazionali.
- Prevenzione del fallimento: Consente di superare la crisi senza ricorrere a procedure di liquidazione.
Conclusione
Il piano di ristrutturazione soggetto a omologazione rappresenta uno strumento moderno ed efficace per il risanamento aziendale, garantendo un equilibrio tra le esigenze dei creditori e quelle dell’impresa in difficoltà. Tuttavia, la sua attuazione richiede un’attenta pianificazione e il coinvolgimento di professionisti esperti per garantire la conformità ai requisiti legali e la massima probabilità di successo.